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La voce

del tassobio

Leggende II

Brìch d'ariöl

Ogni paese ha la sua macchietta. Lo chiamavano Brìch non so se per la sua cocciutaggine o per altri motivi. Era di Ariolo, vicino a Pianzo, e di mestiere faceva il boscaiolo. Per lavorare meglio si era anche comperato un manarino nuovo (segröl). Ma un brutto giorno lo smarrì e a nulla valsero le ricerche. Non sapendo più cosa fare si recò dal parroco chiedendogli di fare un appello durante la predica domenicale. Ma anche il parroco era un tipo sui generis, ironico e forse anche burlone, che conosceva bene le sue “pecorelle”. La domenica seguente lanciò l'appello, ma in questa forma:

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Leggende I

VÈNERE o VENÈRA?

Il nome potrebbe avere a che fare con la dea Vènere, anche se oggi si pronuncia in altro modo. La corruzione di un termine nella parlata dialettale è frequente.

Di leggende ogni borgo ha le sue. E queste si perdono nella notte dei tempi, così si giustifica l’imprecisione nel racconto e le variazioni di chi le ripete. Quale è il borgo che non ha avuto un famoso castello anche se non se ne vedono le tracce? Monte Venèra di leggende ne ha una speciale, impastata di poesia e di storia, di realtà e fantasia.

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Indovinelli a doppio senso

Mi’ marî l’é Luigîn,

l’é un pô cìch ma al gh’ha i sbafjîn;

al gh’ha ‘l capèl cun la piúma

al càta al bûš sensa la lúma. (La talpa)

Mio marito si chiama Luigi, è piccoletto, ma ha i baffi;

ha il cappello con la piuma e trova il buco senza lume.

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Filastrocche I

Le filastrocche hanno uno scopo prettamente didattico: inculcare nel piccolo la voglia di imparare; facilitare l’apprendimento mediante formule facili, con rime, musicalità, concetti semplici; dare loro la certezza che quelle norme, descritte in modo ludico, sono basilari per il comportamento; servirsi delle filastrocche per controllare se la mente del piccolo è aperta, normale, o presenta qualche carenza.

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Superstizioni II

Per scongiurare la grandine

L’uomo si sente debole e indifeso di fronte ai fenomeni naturali. Per questo demanda ad altri esseri il compito di placare le divinità adirate e di mantenerle propizie. La cosa diventa, naturalmente, devozione (de-voveo = faccio voto), che può essere vista come dedizione o come paura. Tutto l’ambiente circostante è abitato da innumerevoli entità che sfuggono al controllo umano, perciò conviene tenersele buone, non irritarle oppure evitarle. Ecco alcune soluzioni per difendersi dalla grandine:

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