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La voce

del tassobio

Una nuova rubrica

Spero di fare cosa gradita a molti “valligiani” rivisitando la Valle del Tassobio non tanto con escursioni (c’è già chi lo fa, e meglio di me) ma con la memoria, per cercare di capire, attraverso ricordi e citazioni, che mondo era quello dei nostri avi, quali bellezze naturali abbiamo a portata di mano, quale valore avesse un tempo il dialetto. Ci provo. Poi mi saprete dire.

1 – Cominciamo dal nome

È più esatto scrivere Tassòbbio o Tassòbio?

È consuetudine scrivere Tassobbio con due B. Ci sarà pur stato un motivo se qualcuno ha scelto questa grafia e l’ha adottata sia per le pubblicazioni a stampa che per la segnaletica stradale ed escursionistica, ma non ho trovato una spiegazione che giustifichi la scelta. Ed ogni volta che il nome ritorna il dubbio si riaffaccia. Leggendo il volume La Valle del Tassobbio edito dalla Pro Loco di Cortogno nel 2011, mi sono chiesto se la versione ufficiale fosse poi così sicura. A pagina 100 infatti si cita il primo documento scritto che conosciamo con il nome del torrente: flumen Tasubli. Il documento risale al 1116, un anno dopo la morte di Matilde. Alcuni secoli più tardi, nella visita pastorale di mons. Picenardi, (fu vescovo di Reggio dal 1701 al 1722), parlando di Crovara si dice che la chiesa di S. Giorgio si trova sopra lo strapiombo di un monte vicino al turrentem Tassubii, già con la doppia S ma con una sola B. E anche sulla carta del Vandelli (1746) compare ancora il nome Tassobio, questa volta in italiano, doppia S ma una sola B. Finora l’uso della doppia B l’ho trovato scritto in documenti posteriori al 1800. Ciò mi stuzzica il sospetto che si sia voluto toscanizzare il vocabolo. Tenendo presente che in latino (anche se si tratta di un latino amministrativo e non letterario) si diceva Tasublum, (e successivamente Tassubium), e che in dialetto si dice ancora e ovunque Tasùbi, con la S forte ma con una sola B, ritengo più logico scrivere Tassobio. La S forte, passando in italiano, è raddoppiata, e questo mi può star bene, anche se in dialetto è difficile distinguere se è doppia o semplice. E il dialetto dovrebbe essere il primo elemento da prendere in considerazione quando non ci sono altre garanzie.

Più arduo è affrontare l’etimologia del nome Tassobio. Di sicuro la radice Tas è anteriore al dominio romano, quindi è un termine celtico-ligure. Furono i Ligures Montani a popolare le nostre montagne, prima che i romani deportassero tutti coloro che erano sopravvissuti alle guerre. La presenza della stessa radice nel nome di quattro corsi d’acqua del nostro territorio mi fa pensare a qualche divinità preposta ai corsi d’acqua. Quei corsi sono: Tassobio, Tassaro, Tassinaro e anche Tresinaro, visto che in certe località viene ancora chiamato Tasnêra. È e resta comunque un'opinione personale questa, perché, nonostante ricerche e richieste di informazioni (a suo tempo lo chiesi anche a Luciano Serra, esperto del ramo), finora non ho trovato conferme.

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