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Superstizioni II

Per scongiurare la grandine

L’uomo si sente debole e indifeso di fronte ai fenomeni naturali. Per questo demanda ad altri esseri il compito di placare le divinità adirate e di mantenerle propizie. La cosa diventa, naturalmente, devozione (de-voveo = faccio voto), che può essere vista come dedizione o come paura. Tutto l’ambiente circostante è abitato da innumerevoli entità che sfuggono al controllo umano, perciò conviene tenersele buone, non irritarle oppure evitarle. Ecco alcune soluzioni per difendersi dalla grandine:

  1. Si suonano le campane (e questo può sembrare superstizione ma ha un fondamento scientifico in quanto l’onda sonora prodotta dalle campane altera le correnti dei temporali e può interromperle).
  2. Si prende un braciere pieno di braci accese su cui si mettono alcune foglie di ulivo benedetto poi si colloca il braciere davanti alla casa, o in mezzo all’aia, sotto la pioggia.
  3. Si mettono in mezzo all’aia le molle del focolare e la paletta, disposte a forma di croce. Tengono lontano dall’abitazione i fulmini. Franklin si sarà ispirato a questo quando ha inventato il parafulmine?
  4. In alcuni luoghi si usava anche togliere la catena dal camino e lanciarla in mezzo all’aia.

Alcuni esempi di superstizioni

I giovani che si interessavano di trovare la ragazza giusta per formare una famiglia non escludevano il ricorso alle arti magiche.

                                                                                              

Il Malocchio

                          A volte si attribuivano al malocchio le conseguenze dovute a malattie non identificate, quali il deperimento, la tosse, la diarrea, i vermi.

Per togliere o scongiurare il malocchio fin dall'antichità si usava dipingere un occhio umano su tazze o vasi, oppure sagomarlo in terracotta. Negli ultimi tempi (secoli XVIII°) bisognava versare tre gocce di olio d'oliva in un piatto pieno d'acqua e pronunciare la formula. "Gli altri te lo hanno dato, io te lo prendo"! Se le gocce galleggiavano senza disintegrarsi non si trattava di malocchio. Se invece le gocce si scioglievano il malocchio c'era ma si poteva eliminare.

La fattura

                       Per realizzare la fattura si ricorreva a streghe, stregoni (o presunti tali) e si usavano riti e strumenti adeguati. La più comune era la fattura per infissione, che consisteva nell'infiggere degli spilli su un fantoccio o su una foto della vittima. Lo scopo era quello di procurare sofferenza alla vittima e di farla ravvedere. Perché, per lo più, si trattava di giovani che avevano lasciato la morosa, o di ragazze che volevano conquistare un giovane restio. Ci si serviva anche di effetti personali o di capelli, di ritagli di unghie, ecc. Oppure si confezionavano nodi di corde, stoffe, capelli, fazzoletti. Il nodo però poteva anche diventare ostacolo alla fattura in quanto avrebbe impedito il passaggio del maleficio.

Il rapporto col mondo esterno diventa problematico ed è difficile districarsi in una selva di condizioni favorevoli o sfavorevoli. Per esempio:

Animali di buon augurio: la cicogna, il cigno, le rondini, la tortora, le farfalle, il ragno bianco, mosca d’oro, coccinella, lucertola a due code, la gallina regalata alla puerpera;

Animali di cattivo augurio, come il gatto nero che attraversa la strada, la civetta e il gufo che cantano vicino a casa, il tarlo, detto anche orologio della morte, il pipistrello, non tanto per lui in sé ma per la sua urina, il ragno nero, incarnazione del diavolo, la gallina che fa il verso del gallo, l’anno bisestile   (Anno bisesto – anno funesto), i temporali (è il diavolo che si scatena e rovina i raccolti), il Martedì e il Venerdì (Chi si ammala di martedì o venerdì non si alza più), Ombrello aperto in casa (attira disgrazie), Pane in tavola rovesciato (porta carestia), Specchio rotto (In realtà costava troppo ricomprarlo – Ogni frammento moltiplicava la malasorte).

Pietre con potere terapeutico: L’ Acquamarina protegge durante i viaggi; l’Agata             protegge da tutte le malattie; l’Ambra propizia l’amore; il Corallo neutralizza il malocchio; l’Onice rimargina le ferite; l’Opale stimola il sistema nervoso; il Rubino protegge contro le sventure; lo Smeraldo difende gli occhi; il Topazio rende immuni dalla invidia e dal mal di cuore; il Turchese previene le cadute; lo Zaffiro protegge dai raffreddori.

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