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La voce

del tassobio

Leggende I

VÈNERE o VENÈRA?

Il nome potrebbe avere a che fare con la dea Vènere, anche se oggi si pronuncia in altro modo. La corruzione di un termine nella parlata dialettale è frequente.

Di leggende ogni borgo ha le sue. E queste si perdono nella notte dei tempi, così si giustifica l’imprecisione nel racconto e le variazioni di chi le ripete. Quale è il borgo che non ha avuto un famoso castello anche se non se ne vedono le tracce? Monte Venèra di leggende ne ha una speciale, impastata di poesia e di storia, di realtà e fantasia.

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Indovinelli a doppio senso

Mi’ marî l’é Luigîn,

l’é un pô cìch ma al gh’ha i sbafjîn;

al gh’ha ‘l capèl cun la piúma

al càta al bûš sensa la lúma. (La talpa)

Mio marito si chiama Luigi, è piccoletto, ma ha i baffi;

ha il cappello con la piuma e trova il buco senza lume.

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Filastrocche I

Le filastrocche hanno uno scopo prettamente didattico: inculcare nel piccolo la voglia di imparare; facilitare l’apprendimento mediante formule facili, con rime, musicalità, concetti semplici; dare loro la certezza che quelle norme, descritte in modo ludico, sono basilari per il comportamento; servirsi delle filastrocche per controllare se la mente del piccolo è aperta, normale, o presenta qualche carenza.

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Superstizioni II

Per scongiurare la grandine

L’uomo si sente debole e indifeso di fronte ai fenomeni naturali. Per questo demanda ad altri esseri il compito di placare le divinità adirate e di mantenerle propizie. La cosa diventa, naturalmente, devozione (de-voveo = faccio voto), che può essere vista come dedizione o come paura. Tutto l’ambiente circostante è abitato da innumerevoli entità che sfuggono al controllo umano, perciò conviene tenersele buone, non irritarle oppure evitarle. Ecco alcune soluzioni per difendersi dalla grandine:

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Superstizioni I

Cosa si intende per Superstizione

Ufficialmente è: “Attribuzione a cause soprannaturali di fenomeni spiegabili razionalmente”.  E aggiunge: “Credenza basata su ignoranza e suggestione”. Cicerone considerava superstizione l’atteggiamento di chi “importuna continuamente gli dei con voti e sacrifici per mantenere sani e salvi i propri figli”. E le definiva superstitiones aniles = superstizioni da vecchiette. In conclusione possiamo accettare la definizione di una paura verso eventi che superano il percorso naturale, ma che si possono spiegare razionalmente.

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